Ricetta decisa al volo lì per lì. Questi pizzoccheri con cime di rapa e pecorino non li ho programmati, non decisi, non ragionati, non ho fatto la spesa pensando oggi compro questo e quello, per cucinare questo e quello.
È vero che quel giorno non sapevo cosa avrei cucinato, ma di una cosa ero certa: delle cime di rapa che mi avevano regalato. Cime di rapa che qui – e poteva essere altrimenti? – sono odiate, sì sì proprio odiate, da tutti. Tranne me, ovviamente.
Eccole, le cime di rapa della discordia:
Rigorosamente a chilometri zero, provenienti da un orto a un tiro di schioppo da qui, e accolte con gran entusiasmo. Solo da me, ma ero contenta per quattro!
Di solito per il consumo di cavoli e affini ho un prezioso alleato in famiglia, mio figlio. Ma, per motivi che mi sono oscuri, questa alleanza decade quando ci sono di mezzo le cime di rapa
Per non turbare la pace familiare (essere una contro tre non è facile!) ho provato una tecnica di cottura a basso impatto ambientale. Cosa non facile perché l’odore se c’è, c’è, ma ho constatato che, pur sempre applicando la collaudata tecnica della finestra aperta, sempre funzionale, cuocendo delle piccole quantità riesco a limitare i danni. Cioè: invece di cuocere l’intera fornitura di cime di rapa tutta in una volta, cuocio la mia personalissima porzione (giusto un paio di manciate) in padella con coperchio chiuso, cercando di evitare la produzione di eccessivi vapori circolanti. Secondo il mio personalissimo ed empirico esperimento, la piccola quantità cuoce più in fretta, e alla fine produce meno vapori “ammorbanti”.
Sarà un caso?
No, perché ho sperimentato due volte.
Sarà due casi?
Vi mostro nella foto seguente la quantità che ho cotto, valutandola a occhio giusta come condimento per un singolo piatto di pasta, il mio.
Un giro d’olio, uno spicchio d’aglio e basta.
Ho acceso il fuoco, ho rigirato con un cucchiaio e dopo qualche minuto ho versato un po’ d’acqua, giusto quella necessaria a coprire il fondo della padella, e ho chiuso con il coperchio.
La produzione di “odore” è stata minimale. Certo, le due volte che ho aperto il coperchio il vapore fuoriuscito, be’ da qualche parte in giro per casa ci è andato, ma vi assicuro che mescolato al profumo dell’aglio, e poi grazie alla finestra aperta e poi considerato che la cottura è stata breve, insomma… è andata bene! e niente proteste. Fiuuu!!
Alla fine mi sono riusciti così,
i miei pizzoccheri con cime di rapa e con un pecorino primo sale che ho comprato con una fornitura di prodotti dalla Sicilia. Eh sì, ho abbinato Valtellina e Sicilia, perché a me piace la cucina fusion
E così, buona la prima, ne ho approfittato per farli due volte, i miei pizzoccheri con cime di rapa fusion a modo mio
Pizzoccheri con cime di rapa e pecorino
Ingredienti
pizzoccheri
cime di rapa
patate
aglio
pecorino primo sale
olio extravergine
pepe
burro e salvia (facoltativi)
Non vi do le quantità perché non ho pesato nulla: per fare questo piatto ho cotto pizzoccheri e patate per 4 persone per poi prelevare la mia porzione e spadellarla a parte con le cime di rapa. Darò nel procedimento il peso indicativo per un singolo piatto.
Procedimento
Lavare le cime di rapa, spadellarle con un giro d’olio e uno spicchio d’aglio tritato (due manciate di cime di rapa per un piatto di pasta).
Dopo qualche minuto, quando le cime di rapa si sono appassite, versare pochissima acqua e chiudere con il coperchio.
Far cuocere per 10-15 minuti, controllando un paio di volte. Aggiungere poca acqua al bisogno.
Sbucciare le patate e tagliarle a pezzi (una patata per porzione, secondo dimensione).
Quando l’acqua bolle versare le patate, attendere che l’acqua riprenda il bollore dopodiché versare i pizzoccheri (80 grammi a testa, essendoci le patate, possono bastare) e far bollire assieme.
Ho utilizzato dei pizzoccheri secchi che avevo comprato a Livigno. Il tempo di cottura è simile a quello di altra pasta secca (15 minuti circa) del tutto compatibile con quello delle patate.
Quando pizzoccheri e patate sono cotti, scolarli e unirli alle cime di rapa in padella.
Spadellare velocemente.
A fuoco già spento, aggiungere il formaggio tagliato a dadini, dare un’ultima spadellata per mescolarlo alla pasta calda (più o meno 50-60 grammi di formaggio a testa).
Per ultimo condire con un soffritto di burro, aglio e salvia (soffritti in un pentolino a parte), da versare, ancora sfrigolante, sulla pasta. (*)
Completare con una spolverata di pepe macinato al momento.
Servire subito!
(*) La prima volta che ho fatto questa ricetta ho seguito la ricetta tradizionale dei pizzoccheri (a parte il fatto che ho escluso la verza e ho usato il pecorino siciliano, ma vabbe’, i valtellinesi mi perdoneranno), che prevede un soffitto di burro, aglio e salvia, da versare all’ultimo momento prima di servire: è la morte sua davvero, il profumo di aglio e salvia abbinato al gusto rustico dei pizzoccheri (e secondo me anche ad altra pasta integrale ad esempio quella di farro) è un accostamento ideale.
Però, se si preferisce una versione più light, si può saltare questo passaggio, come è il caso del piatto che vedete nelle foto (seconda realizzazione): per motivi di praticità ho completato il mio piatto semplicemente con un giro d’olio e aggiungendo la dadolata di pecorino direttamente nel piatto, il calore della pasta e delle patate è stato sufficiente a far filare il formaggio. Si ottiene una versione meno condita ma ugualmente gustosa grazie al formaggio filante, e la salvia si può aggiungere tritata fresca, oppure aggiunta alle cime di rapa.
Mi farete sapere se i pizzoccheri con cime di rapa e pecorino vi sono piaciuti?
I miei sono senza sale, voi… decidete voi
Se sei interessato a ridurre o eliminare il sale, ricorda sempre di:
- Diminuire il sale gradualmente, il palato deve abituarsi pian piano e non deve accorgersi della progressiva riduzione.
- Utilizzare le spezie. Peperoncino, pepe, curry, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, cumino…
- Utilizzare le erbe aromatiche. Basilico, prezzemolo, origano, timo, salvia, maggiorana, rosmarino, menta…
- Utilizzare i semi. Sesamo, pinoli, mandorle, noci…
- Utilizzare ortaggi piccanti o frutta. Aglio, cipolla, limone, arancia…
- Utilizzare il mio granulare vegetale senza sale
- Preferire i cibi freschi.
- Evitare le cotture in acqua, preferire cotture che non disperdano i sapori (piastra, cartoccio, vapore, microonde)
- Evitare di portare in tavola la saliera!
- Concedersi a volte uno strappo alla regola. Fa bene all’umore e aiuta a perseverare.
Se non vuoi, o non puoi, rinunciare al sale:
- Puoi provare ugualmente le mie ricette salando secondo le tue abitudini.
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